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Metodo Integra, Thermage viso più tonico e ringiovanito.

Quando la diagnosi con Metodo Integra è quella di elastosi cutanea, una delle tecnologie più efficaci al trattamento è Thermage FLX che si esegue in un’unica seduta. Solo una piccola percentuale di pazienti necessita di un secondo trattamento, comunque mai a meno di 6 mesi dal primo.

L’impulso della luce di Thermage, emesso tramite una speciale sonda, viene convertito in calore e veicolato nel derma e nel tessuto sottocutaneo senza pericolo di ustioni o danni superficiali.  Questo riscaldamento, omogeneo e controllato, porta a una distensione del viso, alla contrazione dei fibroplasti e al compattamento del collagene.

Durante la seduta, la pelle in superficie è continuamente raffreddata riducendo al minimo il discomfort per il paziente.

A seconda dell’area, il trattamento può durare da una a più ore, ad esempio quando si tratta di tutto il viso o di più parti del corpo.

Il vantaggio è che si può riprendere fin da subito la propria normale routine lavorativa e non è necessaria alcuna convalescenza.


I benefici più visibili, oltretutto, arrivano con il tempo. Infatti, si ha nel tempo un rimodellamento del collagene e una nuova e aumentata produzione dello stesso. Tendenzialmente bisogna aspettare dai due ai sei mesi, tempo necessario per la contrazione dei fibroplasti e la formazione del nuovo collagene, per valutare il risultato definitivo.

Non dimentichiamo poi i risultati variano anche in base al tipo di problema da trattare, all’età del paziente, alle sue variabili genetiche e alla risposta soggettiva della pelle e del derma al trattamento.


Il candidato ideale ha tra i 45 e i 65 anni, con una lassità cutanea l’importante è sempre valutare con il paziente lo stato del tessuto da trattare, illustrare i benefici plausibilmente raggiungibili, costi e aspettative.

Inoltre, il trattamento è ottimo anche per chi presenti lassità cutanee a livello dell’addome, interno braccia, interno coscia e glutei.


Il Thermage, è controindicato su pazienti portatori di pace maker e apparecchi fissi elettromedicali, come ad esempio le pompe da infusione insuliniche. È inoltre controindicato per coloro che soffrono di cardiopatia grave, coagulopatia, schelodermia e alle donne in gravidanza.

A tutti questi pazienti suggeriamo interventi alternativi e pratiche ad hoc affinché, in tutta sicurezza, anche loro possano prendersi cura di se stessi, sempre e ad ogni età.