Nei casi di lesione sospetta riscontrata sulla pelle, si procede alla asportazione chirurgica di questa. La biopsia con esame istologico è l'unico modo per avere una diagnosi definitiva e certa. La lesione pertanto viene asportata in toto e fatta analizzare. È necessario rimuovere non solo il tumore, ma anche una parte del tessuto circostante per scongiurare il rischio che alcune cellule neoplastiche possano rimanere.
L'estensione del tessuto che deve essere rimosso dipende dallo spessore del melanoma e da quanto profondamente esso ha invaso i tessuti. Se il melanoma è molto sottile, e durante la biopsia è stato asportato abbastanza tessuto, non è necessario alcun altro intervento. In caso contrario sarà necessario un ulteriore trattamento chirurgico per asportare ancora qualche centimetro di tessuto anche se di aspetto normale, adiacente alla cicatrice residua.
In alcuni casi, quando è stato asportato un margine piuttosto largo di tessuto, può essere necessario un trapianto di pelle per ottenere la guarigione. In questo caso viene utilizzata la pelle prelevata da un'altra parte del corpo del paziente stesso. Come già accennato in precedenza, per melanomi con uno spessore superiore al millimetro, si procede all'asportazione del “linfonodo sentinella” e, se questo risulta infiltrato da cellule neoplastiche, è necessario asportare tutti i linfonodi della stessa stazione linfatica.
La presenza di cellule cancerose nei linfonodi può significare che la malattia si sta diffondendo ad altre parti del corpo. Quando ci sono metastasi l'intervento chirurgico da solo non basta. In questi casi si associa il trattamento medico di pertinenza dell’oncologo.
I pazienti affetti da melanoma hanno un rischio più elevato di sviluppare un altro melanoma. È necessario, pertanto, che seguano un programma di controlli regolari. Questi controlli servono anche per diagnosticare precocemente la presenza di eventuali metastasi ai linfonodi o ad altre parti del corpo.
Dal 4° al 5° anno si eseguono visita ed esami semestralmente e, dopo i 5 anni, una volta all'anno per altri cinque anni. Controlli frequenti sono indicati anche per i portatori di nevi displastici e con storie familiari di melanoma. I pazienti dovrebbero anche esaminare ogni due tre mesi la loro cute avendo in mente la guida dell'ABCDE e la guida per I’autoesame della cute.
Un gruppo di ricercatori dell’Istituto europeo di oncologia (IEO) di Milano ha scoperto che TINCR, una molecola appartenente alla famiglia dei cosiddetti long non-coding RNA (lncRNA), ha un ruolo importante nella plasticità delle cellule del melanoma. TINCR potrebbe rappresentare quindi un nuovo potenziale bersaglio terapeutico contro il più aggressivo tra i tumori che colpiscono la pelle. Ora i ricercatori stanno attivamente lavorando per trasformare questa scoperta in un beneficio per i pazienti. Detto ciò, siamo ancora in fase di sperimentazione, pertanto la prevenzione resta almeno per i prossimi anni, l’unico strumento ancora certo, per scongiurare il melanoma metastatico.