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Dermatologia: peli superflui

L'entità del problema dei peli superflui dipende moltissimo dall’azione degli ormoni androgeni.

L'esagerata crescita di peli terminali in risposta ad alti livelli di androgeni può avere un’origine congenita o acquisita. Nel primo caso il problema compare in età giovanile e si mantiene tale durante tutto l’arco della vita, mentre nel secondo ha un esordio più veloce. Numerose condizioni possono stare alla base dell'eccessiva crescita di peli superflui: malattie ovariche (ovaio policistico), patologie surrenali, o l'utilizzo di determinati farmaci (steroidi anabolizzanti, cortisonici per lunghi periodi)

La presenza, nella donna, di peli duri e grossolani, estesi in sedi tipiche del maschio (labbro superiore, mento, torace) è detta irsutismo.

La spiccata pelosità maschile, invece, salvo casi eccezionali, non è considerata una condizione patologica.


L'epilazione con tecnologia laser si basa sull’emissione di fasci di luce a determinate lunghezze d’onda che generano calore in grado di riscaldare la radice e il fusto del pelo. Così facendo, seduta dopo seduta, si ottiene l'assottigliamento e il conseguente diradamento dei peli superflui.


I dati della letteratura riguardo l’utilizzo di laser fino ad oggi non hanno evidenziato alcuna problematica per quanto riguarda la loro sicurezza a lungo termine; pertanto, non ci sono prove che suggeriscano che vi sia un rischio per la pelle.

Per quanto riguarda le ripercussioni nel breve termine, gli eventi avversi comuni dell’epilazione con laser e luci includono eritema post-trattamento, dolore e bruciore, più raramente possono verificarsi eventi avversi più gravi tra cui ustioni, formazione di vesciche e croste, porpora e cicatrici.


PRECAUZIONI CON I NEI

Le tecnologie utilizzate per l’epilazione hanno come bersaglio la melanina, di conseguenza ci sono limitazioni legate principalmente ad alterazioni della pigmentazione. Nei nevi, l'aumento del numero di melanociti suggerisce che l’energia laser potrebbe essere assorbita dai melanociti con conseguenti alterazioni cliniche, dermoscopiche e istologiche, pertanto questo dovrebbe essere tenuto presente, specialmente nei pazienti che hanno fattori di rischio per lo sviluppo di melanoma o con storia di nevi displastici.

I trattamenti possono essere effettuati in tutte le aree del corpo, è necessario porre particolare attenzione nelle zone dove c’è un ridotto spessore del tessuto sottocutaneo in quanto bisogna scongiurare il rischio di colpire le cartilagini e le ossa.