Quando ci si fa un tatuaggio si pensa sia per sempre ma non è raro che poi ci si ritrovi, per svariati motivi, a volerlo rimuovere. Cambiano i gusti, le esigenze e così anche quello che doveva essere magari il ricordo, tracciato sulla pelle, di un momento speciale della propria vita, finisce per diventare qualcosa che si vuole cancellare. Possibilmente senza che ne resti traccia.
Ma qualsiasi tatuaggio si può davvero rimuovere? Cosa comportano le procedure oggi a disposizione? E qual è il momento migliore per sottoporsi alle sedute per la rimozione di un tatuaggio?
La buona notizia è che le tecniche oggi impiegate per la rimozione di un tatuaggio garantiscono quasi sempre ottimi risultati. I laser utilizzati in passato avevano infatti dei limiti e non consentivano di trattare tutti i tipi di tatuaggi: in molti casi l’immagine persisteva ed alcuni colori non riuscivano ad essere rimossi.
Per Rimuovere un tatuaggio i fattori da considerare sono vari: valutare per esempio, quanto tempo fa è stato fatto il tatuaggio, quali caratteristiche presenta la pelle, quali e quanti colori sono stati usati, a che livello di profondità si trovano nel derma, qual è il fototipo del paziente e, non ultimo, che tipo di procedura è stata eseguita per il tatuaggio. I tatuaggi fatti in modo artigianale, con metodiche più invasive, spesso traumatizzano la pelle: ci sono persone che in seguito a un tatuaggio possono aver riscontrato un danno alla pelle con un esito cicatriziale.