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Metodo Integra: L'estetica può essere un bene di consumo come un altro in una società senza valori?

L’impatto che la giovinezza e bellezza fisica ha sulla nostra vita è molto potente. Questo lo si può riscontrare già in età precoce. Un neonato giudicato attraente avrà più agnizioni, i bei bambini riusciranno ad intrattenere un maggior numero di relazioni, andando ad incrementare il giudizio positivo su loro stessi.

Non è un mistero il fatto che la bellezza rappresenta un buon predittore anche per il successo lavorativo. Sappiamo tutti, dell’importanza dell’aspetto fisico ad un colloquio di lavoro e non solo: la bellezza è un indicatore importante anche durante l’intera carriera lavorativa.

Per tutte queste ragioni, la relazione della bellezza con il benessere, con il successo scolastico o lavorativo spinge molte persone a spendere numerose energie e anche denaro per la ricerca di un aspetto fisico più gradevole ricorrendo alla medicina estetica o alla chirurgia estetica.

Ma la spasmodica ricerca della bellezza e della giovinezza porta spesso all’adesione ad un modello già dato. Nulla di più inopportuno e pericoloso.

La Medicina Estetica oggi è solo la ricerca affannosa di un «bene di consumo» nella società da parte degli individui, non so esattamente spiegare è come fare shopping, con la stessa superficialità e leggerezza. 

Allora la domanda è: io come medico, posso rappresentare un «filtro» tra questa società consumistica e relativista ed il paziente estetico? Assolutamente SI.

Sappiate che lo stato mentale ed emotivo dell’individuo influenza il suo aspetto esteriore ed è altrettanto vero anche l’opposto. Una persona che raggiunge un obiettivo qualunque esso sia, una laurea, un lavoro, un risultato sportivo, appare dall’aspetto luminoso e disteso.

Il concetto di benessere, se si vuole prescindere dalle mode e da una insoddisfazione perenne, è connesso allo stato di salute, alla serenità interiore, al sentirsi in armonia con il corpo e con la mente, al sentirsi a proprio agio con sé stessi e con gli altri. Tale vissuto ha sempre un significato soggettivo, rispetto al quale non ci sono criteri fissi.

Il fine unico della medicina estetica è esclusivamente questo. Spingere gli esseri umani prima a ricercare la loro bellezza interiore per farla risplendere esteriormente e poi aiutarli nel tempo a mantenere se lo desiderano, il loro aspetto gradevole, in qualunque fase della vita si trovino. MI PRENDO CURA DI ME COME SEMPRE FACCIO E NON DEVO ESSERE PERFETTO (che poi di quale perfezione parliamo?) A 60 ANNI NON DEVO APPARIRE A TUTTI I COSTI UN TRENTENNE.

La costante e spasmodica ricerca della giovinezza ha favorito la gran parte di perdita dei valori della società, privando gli esseri umani di contenuti e interiorità i veri elisir di lunga giovinezza… Si rischia la salute per rispecchiare in ogni modo un aspetto fisico che magari per particolari caratteristiche individuali, non è possibile ottenere ma si trova sempre chi dice di si. Molte persone ricorrono a trattamenti o a una chirurgia di cui non necessitano. Interventi alla ricerca del prezzo migliore, e l’incapacità di ritenersi soddisfatti o semplicemente fermarsi, porta ad affidandosi quasi sempre a mani sbagliate.